mercoledì 10 maggio 2017

APRILE 2017: UN MESE DAI CONNOTATI ESTREMI

Aprile 2017 verrà ricordato come uno dei mesi più bizzarri degli ultimi anni: una delle possibili conseguenze del riscaldamento globale (come spiegato QUI) è l’estremizzazione dei fenomeni, nonché il rafforzamento delle situazioni di blocco.
Dopo una prima parte del mese con discreta instabilità, nell'area milanese vi è stata una lunghissima fase stabile (insolita per il mese, ma sempre meno insolita per la “nuova normalità”), con 10 giorni consecutivi praticamente a eliofania totale e completa assenza di qualsiasi fenomeno precipitativo.  Nei primi 15 giorni aprile ha accumulato un’anomalia veramente esagerata (quantificabile in circa 4°C), difficilissima da riassorbire. Infatti, nonostante la doppia fase fredda (veramente fredda se consideriamo gli anni 2000, non eccezionale se consideriamo il XX secolo) il mese ha chiuso con 1.87°C sopra media, quindi come mese “Molto caldo”: ancora una volta il GW ci insegna che ci possono essere fasi di freddo anche intenso per la stagione, ma sempre più corte e limitate arealmente rispetto alle anomalie calde; il problema è che le prime fanno notizia (gelo in pianura, nevicate forti a quote basse ecc.), le seconde no (avete mai sentito di articoli giornalistici che a inizio mese parlavano di “caldo fuori stagione”?)


Capitolo piogge: mese estremo, 107 mm accumulati (quindi in surplus del 30%), ma estremamente mal distribuiti, ben 80 mm in sole 36 ore e una fase di 22 giorni senza piogge!

Alcune considerazioni e curiosità di questo mese bizzarro
1)      Diverse stazioni della Pianura padana hanno superato i 26°C nella prima decade senza effetto favonico: questo fatto è accaduto solo nel 2007 e nel 2011. In altre parole, prima del 2007 non si era mai verificato in 200 anni.
2)      Alcune stazioni del Piemonte (dati ArpaPiemonte) hanno avuto minime negative in dicembre, gennaio e…fine aprile!
3)      Diverse località del Friuli (dati OSMER) hanno avuto dei cumulati veramente monsonici, con 550 mm in 72 ore! È vero che queste stazioni superano i 3000 mm annui, ma accumuli simili in così poco tempo sono veramente eccezionali, soprattutto se consideriamo che le prime due decadi sono state quasi del tutto asciutte.
4)      Varese Nord ha ricevuto la neve nella mattina del 28 aprile (!), non accadeva da decenni alle porte di maggio, sebbene questo fenomeno non sia paragonabile all’episodio dell’aprile 1991. Per la suddetta città è la nevicata più tardiva della sua storia recente, eppure il mese ha chiuso oltre 2°C più caldo.

Capitolo sole: il mese è stato estremamente soleggiato -ben 9 ore di eliofania media!-, un valore simile al mese di luglio, nonché una umidità relativa mensile di soli 59% (la media di aprile è 76% e in un paio di giorni ci sono stati valori veramente estremi di 2-3-4%!!).

Una curiosità per concludere l’articolo: molte persone potrebbero pensare che questo mese di aprile 2017 sarà ricordato per il gelo tardivo o per le piogge severe e concentrate in pochi giorni. Queste due caratteristiche non sono -secondo me- insolite, basti pensare che le gelate tardive accadono sovente in primavera, oppure i mesi di novembre 2011 e settembre 2016 hanno ricevuto la quasi totalità delle piogge mensili in poche ore.

Secondo me la vera caratteristica insolita anche per gli anni 2000 è includere contemporaneamente un mese molto caldo con gelate intense tardive, un mese molto piovoso con piogge concentrate in 48 ore e al tempo stesso arido e con soleggiamento estremo. Sembrano una serie di contraddizioni eppure i dati oggettivamente dicono questo: aprile 2017 ha avuto localmente le gelate più tardive da decenni eppure è stato molto caldo, è stato altresì soleggiatissimo, arido e piuttosto piovoso. Che la “nuova normalità” sforni mesi sempre più estremi in un futuro non tanto remoto?



Umidità veramente estreme (2-3%!!) il giorno 20 aprile (cortesia CML).



Punti di rugiada veramente estremi per le nostre latitudini.




Freddo intenso (per la stagione) all'alba del 19 aprile nell'alessandrino.





Piogge monsoniche (fonte OSMER) sul Friuli: 562.6 mm in 72 ore, non molto diverso dai cumulati del Bangladesh


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